Un amico, che la sa lunga sui rapporti tra uomo e donna per esperienze dirette (sua ammissione) una volta mi raccontò una storia. Un ragazzo e una ragazza si incontrano, si conoscono, si innamorano. Fino a qui sembra semplice, ma non è così. Perché entrambi erano già impegnati in una storia che durava da molto tempo. Per paura o per abitudine, nessuno dei due ebbe il coraggio di lasciare subito il proprio compagno per vivere pienamente la nuova storia d'amore. Se non altro erano stati onesti con i loro partner, non portando mai la cosa oltre un piano platonico. Nonostante questo dopo qualche mese credendo che tutto fosse ormai inevitabile, entrambi riuscirono a chiudere la storia con i loro compagni precedenti. Finalmente solo loro due. Una di fronte all'altro, nessun ostacolo a frapporsi tra loro e l'Amore che avevano lungamente atteso. Invece qualcosa non funzionò lo stesso. L'aver atteso tanto tempo, aveva frustrato e indebolito i loro sentimenti, che forse si mantenevano forti solo in quanto contrastati dalla situazione avversa. Quando era venuto il momento di amarsi liberamente, senza drammatiche barriere, nessuno dei due era più innamorato dell'altro. Qualcosa si era rotto, qualcosa si era logorato talmente tanto che i loro cuori ormai non potevano più combaciare. La magia si era spezzata, l'amore era andato perduto, tutto si era spento sprofondando in un grigio indistinto. Non provavano più niente. Non erano nemmeno più amici.
Il mio amico alla fine di questa storia aggiunse una considerazione morale alla sua "parabola" sull'amore perduto. Non era necessario perché forse in effetti era un insegnamento banale da cogliere e in ogni caso avevo già capito dove volesse andare a parare raccontandomi questo, ma disse ugualmente: "L'amore non è un'equazione, come pensi tu nella tua testa da arido ingegnere calcolatore, uno più uno non fa sempre due. Devi imparare a vivere il momento quando c'è. Non puoi prevedere, non puoi programmare, devi solo lasciarti andare. Le cose si rompono, le persone muoiono (e lui lo sa bene) devi vivere quello che hai da vivere adesso, non rimandare le scelte, non pensare che le cose resteranno sempre come sono perché non puoi sapere se domani respirerai ancora".
Inizio a credere che avesse ragione.
L'amore è come una pianta che si secca se non la bagni? Se davvero funziona in questo modo, immagino che la sua forza dipenda da quanto sono profonde le radici nel nostro cuore.
L'amore va nutrito? L'amore si può ricostruire? L'amore si può salvare? Non lo so. Non so come si faccia a salvare un amore. Non so neanche se sia realmente possibile una cosa del genere in certi casi, ma di certo posso dire di essere un esperto dei modi con cui ucciderlo.
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