martedì 10 settembre 2013

sulla noia

Ultimamente, mi è capitato di ripensare molto alla mia persona. Ho riflettuto su chi sono, cosa faccio, su quale sia il mio scopo e cosa caratterizzi il mio modo di essere.
Sono giunto a delle conclusioni interessanti (per me almeno).
Fin da che ne ho memoria il mio più grande nemico è stato la noia. Tutte le scelte che ho fatto nella mia vita in qualche modo sono correlate alla noia. In genere tendo con tutte le mie forze ad evitarla facendo cose sempre diverse. La mia propensione all'apprendimento non deriva da un innato desiderio di conoscenza, ma dall'intima pulsione all'evitare di annoiarmi. La consenguenza ovvia è che spesso si è trattato di un apprendere superficiale. Grattare appena l'involucro, scuoterlo un pò, sgualcire un pò la carta e poi passare al pacco successivo. La banalizzazione della conoscenza è un rischio sempre dietro l'angolo.
Devo dire che personalmente sono spesso inconcludente in progetti nel breve periodo (grande entusiamo iniziale ma poi fatico a completare) anche se porto avanti bene i miei obbiettivi nel lungo (ho le idee chiare su quale sia il percorso su cui indirizzare la mia vita e sto percorrendo piano piano questa strada).
Con le persone le cose si complicano, posso contare sulle dita di una mano le relazioni che durano da più di 5 anni, tendo spesso a cambiare amicizie, e tendo anche a non avere nessuna remora di voltarmi indietro, una volta perse le frequentazioni.
Fondamentalmente credo di valutare di volta in volta il grado di attrattività di una persona, dal fatto che nel lungo periodo siano più o meno noiosa... questo all'interno della società civile tende a rendermi agli occhi di buona parte delle persone un'opportunista figlio di puttana che tratta le persone come giocattoli. Sono perciò una brutta persona agli occhi dell'uomo medio. Ma tendo ad annoiarmi anche di pensare a cosa pensa la mediocrità, è troppo noioso, e io la noia, la evito accuratamente.
Ho finito quindi per circondarmi sempre più di persone che nutrono il mio sollazzo intellettuale, e il mio bisogno di evitare la noia.
Credo che da un lato ci siano anche degli aspetti positivo, non mi stanco mai di cambiare posizioni o idee sulle cose, ne di scoprirne di nuove. Il che se non altro dovrebbe migliorare la mia creatività e impedirmi un precoce invecchiamento del cervello... anche se credo che non faccia per me il vivere troppo a lungo, sai che noia quando si è vecchi e non si può far niente, ed io la noia come ho detto non la sopporto.
Negli anni ho cambiato spesso opinioni riguardo a questioni dogmatiche, non mi riferisco solo alla religione ma anche al fatto che la nostra società per esistere necessita di punti fermi, dei dogmi sociali, il classico "non uccidere" per esempio è una pietra miliare dei dogmi sociali.
Se da un lato questo implica apertura mentale, dall'altro impedisce di poter sviluppare una concezione di etica univoca e stabile. Arriverei quasi a dire che uccidere sia giusto... purchè non diventi una noia.

Ad ogni modo, vorrei rassicurare quanti sono nella mia vita da molto più tempo di 5 anni, rallegratevi, perchè questo significa che non siete sicuramente delle persone noiose.